APERTURA DI UN SINISTRO: IL PUNTO DI VISTA DELLA STRUTTURA

Premessa

Per apertura di un sinistro, in ambito civilistico, possiamo intendere qualsiasi conseguenza dannosa che sia l’esito di un atto sanitario o in generale di un trattamento sanitario (a titolo esemplificativo: una visita, un ricovero o un intervento). Sostanzialmente qualsiasi attività da cui sia derivato un danno per il paziente. Si precisa si d’ora che può essere rilevante anche l’inattività ai fini del riconoscimento di una responsabilità. Di fatti il danno potrebbe anche essere cagionato da una negligenza del sanitario che potrebbe per esempio non aver effettuato un esame (negligenza diagnostica) o non somministrato un farmaco necessario (imperizia esecutiva in forma omissiva). Altro elemento che può venire in rilievo è quello della carenza organizzativa: si pensi all’ipotesi in cui in un reparto di ostetricia non sia assicurata la presenza costante di un anestesista rianimatore.  

La segnalazione iniziale da parte del paziente  o dei suoi aventi causa

Tipicamente la struttura riceve una comunicazione (tramite p.e.c. o, più raramente, raccomandata) direttamente dal paziente o dal suo avvocato, nella quale viene mossa la contestazione relativa al suo operato e richiesto un ristoro per i danni cagionati. Queste comunicazioni potrebbero pervenire anche da soggetti diversi (ad esempio un’infortunistica o un tribunale per i diritti del malato), ma il mutamento del soggetto che prende effettivamente contatto non cambia la sostanza. La comunicazione potrebbe essere più o meno precisa, quindi già contenente indicazioni medico-legali ed una quantificazione specifica del danno (e.g. richiesta la somma di €. 50.000,00) oppure concludersi con una richiesta generica (e.g. si chiede il risarcimento di tutti i danni patiti dal paziente, nessuno escluso). La stessa inoltre può essere trasmessa direttamente dal paziente, dai suoi genitori (in caso di minorenne) oppure dal tutore/curatore/amministratore di sostegno in caso di soggetto privo in tutto o in parte della capacità di agire.

È opportuno che all’interno della struttura sia adottato un protocollo per la gestione dei sinistri. Il protocollo deve individuare il soggetto incaricato di vagliare le richieste che pervengono e monitorarne l’iter provvedendo ad espletare i successivi incombenti.

Le attività da svolgere ricevuta la comunicazione

Laddove la richiesta non appaia già ad una prima analisi del tutto inconferente (e.g. faccia riferimento a professionisti che non hanno mai collaborato con la struttura o non risulti che il paziente sia stato trattato) sarà cura del responsabile:

In via generale comunque l’esito dell’istruttoria (sia essa gestita internamente o dalla compagnia assicurativa) esiterà nel rigetto della richiesta ovvero nella formulazione di un’offerta transattiva per definire la vicenda.